venerdì 2 novembre 2012

non ho neanche la forza di formularla come lettera aperta.

Elisa, cara: io spero che tu mi stia prendendo per il culo.

Sul serio? Ti senti in diritto di fare questo?

Ho controllato la tua pagina twitter per la prima volta un paio di settimane fa (il che potrebbe significare quattro anni fa, dato il mio senso del tempo, però evvai), ero curiosa però anche piuttosto di corsa, quindi quando mi sei sembrata tranquilla non ho sentito il bisogno di guardarla di nuovo.

Fino ad adesso, ho avuto uno strano brivido e ho creduto di doverlo fare.

TU NON TI DEVI AZZARDARE, HAI CAPITO?
Non ne hai alcun diritto. Non ne hai il maledetto diritto, hai capito?

Non sai un cazzo di me, non lo hai mai saputo: per mesi, per maledetti MESI a ogni dubbio, a ogni domanda, a ogni richiesta d'aiuto hai risposto con un, "E a me non ci pensi?" e hai lasciato perdere.

Esattamente: io per mesi ho saputo che quello che c'era fra di noi non sarebbe durato, però ho ingoiato tutto quello quello che c'era da ingoiare e ho sopportato perché ti ho amata tanto, porca puttana.

Tu non hai il diritto di starci male, hai capito? Non ti devi permettere. Non lo devi fare.

Tu, nel tuo piccolo mondo dorato, con le tue convinzioni e le tue illusioni e le tue immagini tutte sbagliate delle persone, e fuori da questa bolla la merda volante e i problemi che non sono veramente lì, dal momento che se le cose non le vedi tu queste non esistono.
Io in questo momento non vedo una giraffa,
l'unica soluzione è che siano estinte
oppure che non siano mai esistite in primo luogo!
No, d'accordo? Non funziona così. Porca puttana.

Sono uscita con qualcuno quest'estate, hai problemi con questo? Non mi è interessata e non ho portato avanti le cose, aveva troppe paturnie per la testa e non volevo averci che fare, erano problemi che avrebbe dovuto risolvere da sola all'età di dodici anni.

Qualche--tempo fa ho chiesto a una persona di uscire e sono stata rifiutata, storia vecchia, non mi fa né caldo né freddo. Adesso però le amiche di lei adesso mi dicono che non ha fatto altro che parlare di me fino all'altro giorno, e lei ha detto di voler provare a uscire nonostante la sua precedente convinzione di essere etero.
Lo ha chiamato un esperimento, e anche se riconosco quello che sta cercando di fare, ed è una cosa bellissima!, non me la sono sentita di dire di sì perché sono rimasta molto delusa dal suo atteggiamento quando mi ha rifiutata la prima volta, e se quello è il modo in cui si comporta quando non vuole una cosa non voglio passarci una seconda volta, se posso evitarlo.

Devo ancora pensarci, però sono convinta che rifiuterò perché ho perso ogni tipo di interesse in lei.

Era questo che volevi sapere? Avresti potuto semplicemente chiedere.

Ci sono stati dei momenti in cui credevo che, anche se solo tu avessi finto di essere dispiaciuta e ti fossi scusata, ti avrei rivoluta indietro indipendentemente dal come.

Ci sono momenti, invece, che sono sempre più frequenti, in cui desidero non aver mai avuto niente a che fare con te, perché anche a mesi di distanza e senza mai sentirci direttamente non sai far altro che comportarti da stronza menefreghista bastarda.

E vaffanculo.

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