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listening dashboard confessional, reason to believe
Ci sono tante cose di cui vorrei scrivere, di cui avrei bisogno per esorcizzare un po' i mille pensieri che mi ronzano in testa. Fino a qualche tempo fa lo facevo con carta e penna, scrivevo le mille stronzate che mi davano fastidio o che mi rendevano felice e poi davo fuoco al foglio in un angolo del giardino, però adesso fuori è freddo e umido e non ne ho voglia.
Altrimenti, scriverei di quanto Claudia dia segnali confusi, in questo momento; sta crescendo, è entrata nell'adolescenza e siamo tutti suoi sudditi. Scriverei di quanto vorrei poter dare una mano a Chiara per la sua questione-Andrea, o come io vorrei risolvere con Alessia mantenendo un rapporto seppur minimo, perché anche se non abbiamo funzionato (non avremmo mai funzionato, lei ha troppo da risolvere perché io le possa parlare sul serio) non v'è ragione perché ci teniamo il muso a vicenza.
Scriverei di Alice, che non ha più cercato di parlarmi dopo quella storia dopo gli esami, però l'ho presa con le mani nel sacco mentre mi guardava, qualche volta. So che ci sta male, e per questo soffro un po' anche io; è brutto, non mi piace restare arrabbiata con le persone, però sono rimasta profondamente ferita e offesa e non sono ancora pronta a perdonarla.
Ce ne vuole, per ferirmi; quando lo si fa cazzo se non sono vendicativa.
Vorrei--cogliere l'offerta di Serena, prendere e scappaaaaare, quattro giorni; sole caldo, mare ancora di più, parenti non miei, e dormire tanto a lungo e profondamente da diventare allergici ai cuscini e allo stare fermi. Quella ragazza ha una vita surreale, mi chiedo come sia possibile che lei esista, e come diavolo abbiamo fatto a diventare amiche.
Ho sonno.
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